UN PATRIMONIO DA SCOPRIRE E ASCOLTARE

“Nel suono dell’organo c’è il futuro del mondo”. Lo scrisse l’organista francese contemporaneo Jean Guillou. Se il futuro deve essere ben radicato nella storia e nell’identità, allora nel suono dell’organo c’è anche il futuro dei territori, perché nessuno strumento è così identitario e visceralmente collegato alle comunità di persone, come l’organo antico, la cui musica continua nel tempo a dare risonanza a tutti i colori dei sentimenti umani.

Nelle parole del Presidente di Fondazione Rovigo Cultura, Roberto Mazzoni, si coglie l’importanza del Festival: “Antichi Organi del Polesine: un patrimonio da scoprire e ascoltare”: così recita il titolo di questa preziosa Rassegna che da ben 20 anni si svolge nella nostra provincia. Ci permettiamo di aggiungere un altro verbo: conoscere. Quest’anno Fondazione Rovigo Cultura ha il piacere di cofinanziare questo importante progetto che sposa appieno la nostra mission: dare valore, attraverso la conoscenza, all’inestimabile patrimonio artistico-culturale, ancora, purtroppo, misconosciuto.”

Parte, infatti, la XX edizione del Festival Antichi organi del Polesine, che si svolgerà dal 24 novembre al 30 dicembre 2023, con cinque concerti che coinvolgeranno cinque strumenti di grande valore: il Gaetano Callido, 1787, op. 239 della Chiesa dell’Assunta di Loreo; il Domenico Malvestio, 1926 della Chiesa di San Biagio in Lendinara; il Giacomo Bazzani, 1887 di San Nicolò a Ca’ Venier; l’organo più antico del Polesine, il Gaetano Callido, 1767, op. 34 del tempio La Rotonda di Rovigo; e l’ultimo organo costruito dalla famiglia Callido, di Antonio Callido, 1829, che si trova in San Ippolito, a Giacciano.

L’organizzazione è di Asolo musica – Veneto musica, nell’ambito del circuito concertistico “Cantantibus organis”.

 

 

 

FONDAZIONE ROVIGO CULTURA